La World Wellbeing Week (24–30 giugno) riporta l’attenzione sulla salute mentale nei luoghi di lavoro, evidenziando come le iniziative simboliche non siano più sufficienti.
Nel 2023/24, nel Regno Unito sono stati segnalati 776,000 casi di stress, depressione o ansia legati al lavoro — pari a quasi la metà di tutti i problemi di salute legati all’attività lavorativa e al 55% di tutte le giornate lavorative perse.
In Europa, lo stress legato al lavoro è il secondo problema di salute più frequentemente riportato, dopo le malattie muscoloscheletriche, e colpisce il 22% dei lavoratori nell’Unione Europea (UE).
Esso rappresenta il 50-60% di tutte le giornate lavorative perse. Nel 2002, il costo annuale dello stress legato al lavoro nei paesi dell’UE-15 è stato stimato in 20 miliardi di euro (fonte: PMC).
Nonostante ciò, molte organizzazioni continuano a trattare il benessere come un “extra” — offrendo corsi di yoga, frutta gratuita o webinar occasionali, senza affrontare le cause reali del malessere mentale sul lavoro.
1. Benessere sul Lavoro: un Vero Impatto per il Business
Il benessere dei dipendenti non è solo una responsabilità etica — è una questione cruciale per il business. Una cattiva salute mentale influisce direttamente su produttività, coinvolgimento, assenteismo e turnover.
Secondo la Health and Safety Executive, stress, depressione e ansia rappresentano il 46% di tutti i casi di malattia legati al lavoro. I fattori principali? Carichi eccessivi, scarso supporto, ruoli poco chiari e relazioni lavorative difficili.
Non sono fallimenti individuali, ma problemi strutturali e richiedono una risposta strutturale.
2. Benessere Simbolico vs. Benessere Reale
Quando il benessere diventa un semplice segno di spunta, perde credibilità — e i dipendenti lo percepiscono.
3. Cosa Significa Davvero una Cultura di Benessere
Una cultura di supporto reale si costruisce dalle fondamenta. Ecco gli elementi chiave:
- Sicurezza psicologica: I dipendenti si sentono liberi di esprimersi senza paura di ritorsioni.
- Autonomia e flessibilità: Fiducia nel gestire il proprio tempo e i propri risultati.
- Comunicazione chiara: Ruoli, aspettative e responsabilità ben definiti.
- Leadership di supporto: Manager formati per riconoscere e affrontare problemi di salute mentale.
- Accesso ai supporti: Servizi di assistenza, reti di pari e politiche di “porta aperta” ben promosse e accessibili.
Secondo il report CIPD 2023, le organizzazioni che investono nel benessere registrano benefici concreti: il 35% ha notato un miglioramento del morale e dell’engagement, il 31% una cultura più sana e inclusiva.
4. Perché il Benessere Attira (e Trattiene) i Talenti Migliori
I candidati sono più consapevoli che mai: chiedono “Quest’azienda si prende davvero cura delle persone?”
In un mercato competitivo, la risposta a questa domanda può fare la differenza.
Le aziende che adottano un approccio proattivo, trasparente e continuo al benessere non solo attraggono più talenti — li trattengono. Perché quando una persona si sente sicura, apprezzata e supportata, sceglie di restare.
5. Come Valutare il Proprio Approccio al Benessere
Vuoi sapere se la tua strategia di benessere funziona? Parti da queste domande:
- I dipendenti si sentono sicuri nel sollevare dubbi o chiedere aiuto?
- I manager sono formati per riconoscere segnali di disagio?
- La flessibilità è offerta in modo equo e coerente?
- Le iniziative di benessere sono realmente utilizzate, o solo pubblicizzate?
- I carichi di lavoro sono monitorati per evitare il burnout?
Se una o più risposte ti lasciano dei dubbi, forse è il momento di rivedere la strategia.
“Le Persone Prima di Tutto” Non puo’ essere Solo uno Slogan
Il benessere sul lavoro non è una campagna una tantum — è un impegno costante. E durante la World Wellbeing Week, non c’è momento migliore per iniziare.